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CHE COS’E’ L’ASILO NIDO?

L’asilo nido è un servizio socio-educativo rivolto ai bambini e alle loro famiglie. E’ un ambiente aperto, accogliente, ma al tempo stesso raccolto, nel quale emerge il bambino con le sue individualità, le sue differenze, i suoi bisogni e i suoi desideri. E’ uno spazio fisico ed emotivo che consente al bambino piccolo di fare esperienze che lo aiutano nella sua crescita intellettuale (sviluppo delle abilità) e nella sua crescita emotiva (autonomia, capacità di tollerare il distacco dai genitori).

CHE COS’E’ L’AMBIENTAMENTO?

L’ambientamento del bambino nel nido è un evento nuovo sia per il bambino che per i genitori ed apporta un cambiamento nel reciproco contesto di relazioni. 
E’ molto importante che l’ambientamento del bambino in questo nuovo contesto avvenga gradualmente, e che questo nuovo ambiente che lo accoglie sia percepito come in continuità col contesto familiare. Per questo, quando un bambino inizia a frequentare l’asilo nido, vengono richieste partecipazione e collaborazione di un genitore.

COME AVVIENE L’AMBIENTAMENTO?

Prima di ambientare il bambino, i genitori vengono invitati a partecipare ad un colloquio individuale finalizzato a conoscere le abitudini del bambino, inoltre gli ambientamenti vengono fatti a piccoli gruppi, per garantire la massima attenzione ai bambini nuovi e per non sconvolgere l’equilibrio della classe già formata di bimbi.

Nella prima settimana di ambientamento, la madre (o il padre) sta con il bambino, lo accompagna nei primi momenti di gioco e nella presa di coscienza delle persone e del nuovo ambiente. Il bambino frequenterà il nido in orario ridotto, in questa fase è molto importante l’osservazione delle reazioni del bambino, le educatrici, in base al comportamento del bimbo, sanno indicare al genitore il momento adatto per iniziare a frequentare regolarmente l’asilo nido. Tutti i bambini, con modalità diverse, vivono il momento di passaggio fra la situazione domestica (conosciuta e rassicurante) e quella nuova del nido con una fase di crisi, con momenti di disagio (aggressività, rifiuto del cibo, pianto).

Per far da tramite fra il mondo sconosciuto”nido” e il mondo amato della casa il bambino potrà portare con sé oggetti transizionali (giochi, oggetti familiari) che lo rassicureranno nei momenti difficili. Ma se il percorso di ambientamento verrà svolto dedicando molta attenzione alla rassicurazione e al contenimento delle paure del bambino, tutto si risolverà positivamente.
 Alcuni fattori possono favorire un sereno ambientamento del bambino.
 Educatrici come figure di riferimento costanti per il bambino: è importante che il personale educativo sia costante, in modo da porsi come figura fissa di riferimento per il bambino (in parallelo ai genitori, figure di riferimento nel contesto familiare);

Collaborazione e fiducia tra genitori e insegnanti: è molto importante che si crei un clima di fiducia e di rispetto reciproci, perché il bambino percepisce positivamente le sue figure di riferimento, sia i genitori sia le educatrici. Se viene a mancare questa sicurezza, nel bambino si crea confusione e paura, e la permanenza al nido diventa fonte di sofferenza.
 Alcuni genitori (in particolare le mamme) vivono un senso di colpa nel lasciare il bambino all’asilo nido, anziché occuparsi personalmente di lui tutto il giorno.

Questo senso di colpa però, se percepito dal bambino alimenta e conferma la paura di abbandono del bambino stesso. 
Presenza costante dei genitori dopo l’asilo nido: perché il bambino non viva un sentimento di abbandono , è importante che i genitori trascorrano con lui il tempo in cui non è al nido. La costante presenza dei genitori da al bambino la sicurezza del distacco: un distacco che è solo temporaneo, perché mamma e papà lo andranno a prendere e staranno con lui, perché gli vogliono bene.

Questo comporta rinunciare a uscite serali per il primo mese (anche i primi due) di inserimento del bimbo al nido, cercare di lasciarlo meno possibile solo con i nonni o con una babysitter dopo il nido, cercare di stare insieme durante il week-end.

SUGGERIMENTI PER I GENITORI:
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Preparare il bambino alla nuova esperienza, evidenziandone gli aspetti positivi, ovvero la possibilità di incontrare nuovi amici e giocare con nuovi giocattoli, e sostenerla una volta rientrati a casa, ripetutamente ricordando le situazioni stimolanti e piacevoli che si sono vissute insieme.
Affidarsi ai piccoli suggerimenti delle educatrici, nel momento dell’ingresso nell’asilo nido, tenendo conto del fatto che loro conoscono spazi, e occasioni che l’asilo offre.

Portare un oggetto a cui il bambino è particolarmente affezionato e che può riportare con sè all’uscita.
Accettare le prime proposte di staccarsi dal proprio bimbo nella seconda giornata (per un tempo molto ridotto)con fiducia; se le educatrici ve lo propongono, è perchè hanno notato nel bambino segnali positivi, ovvero è “pronto” ad affrontare un primo distacco.
La presenza di un genitore a fianco del proprio bambino suscita sempre negli altri bambini una forma di “gelosia”. Pertanto il comportamento del genitore deve tenere conto di queste situazioni, ad esempio non tenendo in braccio il bambino, ma stimolandolo a rimanere nel gruppo della educatrice designata.

Al momento di lasciare il nido, anche di fronte all’eventuale pianto del bambino, il genitore deve farlo rapidamente, senza mostrare titubanze o incertezze o lasciarsi prendere apertamente dal dubbio di uscire.

I segnali di disagio del bambino (pianto forte e prolungato,il non volersi staccare fisicamente dalla mamma ecc) non devono far pensare a un fallimento della nuova esperienza, ma costituiscono un fatto passeggero, destinato ad attenuarsi e a scomparire. I tempi dell’ambientamento non sono uguali per tutti e ogni bambino ha le proprie originali sensazioni e comportamenti che occorre rispettare.

Cercate il più possibile di partecipare ai momenti di vita sociale dell’asilo nido (assemblee, feste, ecc.) perchè ciò vi consentirà non solo di conoscere maggiormente l’ambiente e le persone del nido, ma di condividere e sostenere in modo più significativo l’esperienza del vostro bambino, sentendovi attivi e “protagonisti”.